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Dialoghi di antropologia

Studiosi a confronto sul tema dell'uomo nell'ambito delle conferenze per i 100 giorni

 

Nell'ambito delle conferenze organizzate per i 100 giorni di apertura di Palazzo Cavalli, due incontri saranno dedicati all'uomo e alle manifestazioni della ritualità e dell'arte.


Il cranio deformato che svela una storia

La deformazione intenzionale del cranio è una pratica assai antica, diffusa sia in Asia che in Europa e che sopravvisse fino a tempi recenti in alcune parti dell’America Settentrionale e Meridionale ove risale alle prime fasi della cultura Tiahuanaco (circa 4000 a.C.). Anche l’arte egizia documenta l’esistenza di deformazioni circolari del cranio almeno a partire dalla XVIII dinastia (1500 a.C.): tale pratica in seguito si diffuse nella maggior parte delle regioni del globo durante le epoche protostoriche e storiche.
Le domande legate a questa pratica sono varie, ma quella che più interessa è: quale significato avevano queste teste (la deformazione viene praticata sui viventi!) dalle forme più strane?
Il Museo di Antropologia dell’Università di Padova conserva, tra i suoi numerosi reperti ossei, anche una dozzina crani deformati. La maggior parte di essi proviene dal Centro-Sud America e proprio un cranio peruviano con deformazione di tipo “tabulare-obliqua”, probabilmente di cultura Paracas-Nasca (III sec. a.C. – III sec. d.C.). Anche Padova può vantare il ritrovamento di un cranio deformato intenzionalmente, recuperato in Piazza Capitaniato nella seconda metà del 1800, in un contesto archeologico tardo romano. Il cranio di Padova, conservato anche al Museo di Antropologia, è uno dei pochissimi esempi conosciuti di deformazione artificiale che siano stati rinvenuti nel nostro Paese ed è probabilmente legato alle cosiddette invasioni barbariche.

 

DAL 3 AL 13 MAGGIO IL CRANIO CON DEFORMAZIONE DI TIPO “TABULARE-OBLIQUA”
CULTURA PARACAS-NASCA (III SEC. A.C. – III SEC. D.C.), PERU’ MERIDIONALE SARA’ ESPOSTO A PALAZZO CAVALLI

 

Guarda la presentazione video del curatore Nicola Carrara

 

 

Altri esotismi. Artisti sardi e orientalismo

Nel secondo incontro del ciclo, sarà presentato al pubblico il volume Altri esotismi. Artisti sardi e orientalismo a cura di Maria Paola Dettori. Nato da una mostra ospitata dal Museo dell'arte del Novecento e del Contemporaneo di Sassari, il volume racconta cento anni della storia d’Italia, a cavallo tra i secoli XIX e XX, dal punto di vista insolito della periferica, primitiva ed esotica Sardegna, prima tappa dell’itinerario che portava in Nord Africa, che, da facile meta di esotismo “della porta accanto”, si è talvolta mossa a scoprire gli esotismi degli altri.
Il libro raccoglie una ricca documentazione: immagini inedite, documenti, riviste, illustrazioni e oltre cento opere di alcuni tra i principali protagonisti della storia dell’arte sarda del Novecento. Un viaggio che permette di ripercorrere molta storia nazionale, dall’Unità d’Italia alla disastrosa avventura imperialistica voluta dal Fascismo, sfociata poi nella II Guerra Mondiale.

 

 

• 4 maggio 2018 - ore 16.00 – Palazzo Cavalli, Sala della Caccia
Nicola Carrara, Il cranio deformato che svela una storia

La conferenza è organizzata nell'ambito degli eventi per i 40 anni de Il mattino di Padova

Ingresso su prenotazione sul sito de Il Mattino

Scarica la locandina

 

• 11 maggio 2018 - ore 17.00 – Palazzo Cavalli, Sala della Caccia
Maria Paolo Dettori, presentazione del libro Altri esotismi. Artisti sardi e orientalismo
Interverranno Giuliana Tommasella e Caterina Virdis

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Scarica la locandina

 

 

Palazzo Cavalli
Via Giotto 1 - Padova
tel. 049 8272074