Museo di Anatomia Patologica

Teratologia

 

La teratologica (dal greco “téras”, “mostro”) è la disciplina che studia le “mostruosità”, cioè le anomalie morfologiche dell’intero individuo, o di parte di esso, che costituiscono gradi più o meno avanzati di deviazione di forma dal tipo fondamentale di una specie. Si tratta, in particolare, di anomalie fetali (teratogenesi) che interessano il campo dell’ostetricia e dell’anatomia patologica, per quanto riguarda l’uomo, oltre che la zoologia generale per quanto riguarda le altre specie animali.

Sebbene diversi tipi di mostruosità siano stati descritti sin dall’epoca classica, il padre di questa disciplina è Fortunio Liceti (1577-1657), medico e filosofo che insegnò a Pisa, Padova e Bologna. Nel 1616 pubblicò il De monstruorum causis, natura et differentis, opera in cui pose le basi della nuova disciplina. Un altro docente a Padova, Vicenzo Malacarne (1744-1816), diede importanti contributi alla teratologia, introducendo nuove definizioni ancora oggi in uso, come acranio, microsomia, macrosomia, micromelia, macromelia e polimelia.

Le cause delle anomalie morfologiche si possono distinguere in interne (anomalie dell’uovo o dello spermatozoo, mutazioni ereditarie) ed esterne (fattori traumatici, fisici o chimici che agiscono sull’embrione) e si possono produrre in varie epoche dello sviluppo embrionale, sebbene le più gravi si determinino più spesso nei primi periodi dell’uovo fecondato e diano origine ad aborti precoci.

Esistono diverse modalità di classificazione delle anomalie teratologiche: alcune, più strettamente scientifiche, in quanto basate sul tipo o sulla causa del processo teratogenetico; altre, più pratiche, basate sulla morfologia della malformazione, cioè sulla forma esteriore del corpo mostruoso. Fra queste ultime, quella maggiormente in uso è stata proposta da Cesare Taruffi (1821-1902), anatomopatologo bolognese la cui opera monumentale sulla teratologia rappresenta tutt’oggi un importante punto di riferimento. La collezione teratologica del Museo di Anatomia Patologica di Padova espone una ricca casistica che rappresenta tutte le più importanti categorie classificatorie. Fra le anomalie di parti dell’individuo, si trovano: a) anomalie del cranio e della colonna vertebrale (acranio, anencefalo, spina bifida); anomalie della faccia e del collo (ciclopia, labbro leporino); anomalie del torace e dell’addome (ectopia cordis, ernia diaframmatica, onfalocele); anomalie delle estremità (amelia, sirenomelia, polidattilia). Fra le anomalie plurime e composite, il Museo presenta: gemelli siamesi craniopagi, craniotoracopagi, craniotoracogastropagi, toracopagi dicefali, toracogastropagi, e un fetus in fetu.

Per la sua ricchezza, la collezione teratologica è certamente fra le più rappresentative del Museo di Anatomia Patologica e costituisce un importante oggetto di studio sia dal punto di vista storico che anatomo-patologico.

 


IMMAGINI SCONSIGLIATE AD UN PUBBLICO SENSIBILE

 

Le schede dei reperti

 

Gemelli siamesi craniopagi

Gemelli craniotoracopagi

Gemelli siamesi craniotoracogastropagi

Gemelli siamesi toracopagi dicefali

Gemelli siamesi toracogastropagi

Anencefalia

Gemelli siamesi tipo fetus in fetu

Idrocefalo

Ciclopia

Sirenomelia

Labbro leporino (labiopalatoschisi)

Atrepsia

Onfalocele

Tetramelia