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Un capolavoro a Padova: la xiloteca di libri in legno
La mostra in Orto Botanico dal 26 settembre al 6 gennaio

di Adriana Belotti
Una preziosa collezione di libri in legno, testimone del profondo amore per la natura di un uomo vissuto due secoli fa.
Si tratta della xiloteca ottocentesca in esposizione presso il Museo Botanico e visitabile dal 27 settembre, fino al 6 gennaio 2026.
L’inaugurazione della mostra, avvenuta lo scorso 26 settembre, era inclusa nel palinsesto di Science 4All, il festival di divulgazione scientifica dell’Università degli Studi di Padova rivolto alla cittadinanza e alle scuole.
Il Centro Studi “L. Susmel”, sospeso tra il bosco e il cielo
La xiloteca è abitualmente conservata dal TESAF - Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università degli Studi di Padova presso il Centro Studi per l’Ambiente Alpino “L. Susmel”, a San Vito di Cadore in provincia di Belluno, di proprietà dell’Ateneo patavino.
Un luogo magico, immerso nei boschi del Cadore, ai piedi dell’Antelao, nel cuore delle Dolomiti bellunesi. Un centro di ricerca e di didattica interamente votato all’ecologia forestale, al secondo piano di un edificio sospeso tra il blu del cielo e il verde intenso di una fitta vegetazione.
Non poteva esserci posto migliore per ospitare la collezione, frutto di profonde conoscenze botaniche e perizia artigianale risalente alla prima metà dell’Ottocento, il cui autore, Eugenio Trevisan, veneziano di origine ed esperto di botanica, prima giardiniere e poi custode per otto anni dell’Orto agrario dell’Università di Padova, è rimasto per lungo tempo ignoto ed è stato scoperto solo recentemente grazie alle ricerche condotte dal professor Franco Viola, già docente di Ecologia e direttore del Centro di Ecologia montana a San Vito di Cadore, con l’attenta ricerca documentaria di Letizia Del Favero, tecnica museale presso il Centro di Ateneo per i Musei.
Che Trevisan amasse profondamente gli alberi di cui si prendeva cura è evidente dalla dedizione usata nell’intagliare e confezionare, ad uno ad uno, i libri in legno che compongono la collezione.
I libri della xiloteca
Sono libri speciali: non hanno pagine, ma sono piccole teche delle dimensioni di 19 x 12.5 x 3.5 centimetri. Sembrano estratti dal tronco, dall’interno dell’albero: e in effetti il corpo del libro è ricavato dal tronco e il dorso dalla corteccia della pianta.
All’interno di ogni volume, racchiuse in piccoli contenitori e scomparti, si trovano tutte le parti di una pianta: un rametto, a cui si aggiunge una sezione trasversale, un semenzale, cioè una piantina piccola, il fiore, la radice, anch’essa in sezione trasversale, un blocchetto di legno. E poi ancora i semi, la segatura, la cenere che si produce dalla combustione del legno e un pezzo di carbone.
Tutti questi elementi, inclusa una descrizione sommaria della specie, sono descritti a mano dall’autore in un piccolo foglio di carta racchiuso in uno scomparto al centro di ogni libro.
Sul dorso di ciascun volumeun’etichetta indica il nome della specie da cui è stato ricavato, in notazione sia Linneana che volgare, e un numero progressivo da uno a cento.
Oggi la collezione consta di 56 pezzi ma grazie alla numerazione dei volumi si stima fossero almeno un centinaio, poco meno della metà dei quali accidentalmente distrutti negli anni Cinquanta del Novecento.
Sofisticate tecniche di dendrocronologia - disciplina che studia le correlazioni tra gli accrescimenti annuali degli alberi e i fattori climatici - hanno permesso di determinare approssimativamente il periodo di realizzazione dei volumi, collocandolo tra gli anni Venti e Quaranta dell’Ottocento, secolo in cui si diffuse la moda dei libri in legno in Europa.
Una collezione scandita dal tempo
I libri della xiloteca di San Vito, però, sono unici nel loro genere: non sono molti i volumi in legno che contengono al loro interno una raccolta di oggetti così minuziosa.
È una collezione scandita dal tempo. Per racimolare le varie componenti di una pianta il botanico veneziano ha dovuto seguire tutte le fasi ontogenetiche della pianta: i semi, le piantine piccole, i fiori sono il frutto di una raccolta pluriennale.
Altra peculiarità della collezione è che, a differenza di altri esemplari della stessa epoca, realizzati in Germania o in Svezia e prodotti “industrialmente” in serie, i libri di Trevisan sono piccoli capolavori di artigianato. Ogni volume è leggermente diverso dall’altro.
Dietro all’opera si nasconde quindi il lavoro di un esperto, amante della natura e dei suoi cicli.
Probabilmente i libri venivano usati a scopo didattico, per il riconoscimento delle specie, ma anche a supporto di chi voleva usare gli alberi per scopi tecnologici.
Xilogenesi, un progetto per valorizzare la xiloteca
La xiloteca è al centro del progetto Xilogenesi, che ha l’obiettivo di valorizzare la collezione.
Finanziato dal Bando Borghi PNRR, Xilogegesi nasce dalla collaborazione tra Dolomiti contemporanee, il Centro “Lucio Susmel”, i Comuni di San Vito di Cadore e di Borca e altre realtà legate ai territori di montagna, e con la partecipazione del CAM.
Il CAM ha infatti contribuito al progetto nella fase di ricerca sulle origini della xiloteca e nel lavoro volto alla sua tutela. Inoltre, in collaborazione con la Soprintendenza, ha seguito il lavoro di restauro dei libri, conclusosi a giugno 2025.
Cuore di Xilogenesi è anche il programma interdisciplinare di valorizzazione e comunicazione della xiloteca: la collezione si rinnova, patrimonio della storia, essa si proietta e radica nel futuro, con il coinvolgimento di artisti contemporanei. Due le suggestioni.
La prima vede la creazione di una serie di nuovi libri, nella forma di opere d’arte, realizzati da alcuni artisti selezionati da Dolomiti Contemporanee: David Casini, Kristian Sturi, Giuseppe Vigolo hanno dato corpo a tre installazioni, proprie interpretazioni della xiloteca, che hanno trovato spazio in tre mostre, le prime due allestite all’ex stazione ferroviaria di Borca di Cadore e nella Serra del giardino di Palazzo Lazzaris a Perarolo di Cadore ( giugno e agosto 2025) e l’ultima, appunto, in Orto botanico.
La seconda suggestione vede la realizzazione di quarantaquattro disegni in formato A4, ognuno dei quali realizzato da un artista differente e ispirato a una specie forestale. 44, così da ricreare idealmente l’intera collezione dei 100 libri, in un ponte ideale tra passato e futuro.
L’odore del legno che sprigionano i libri della xiloteca di San Vito di Cadore sembra proiettarci nel mezzo di un bosco, di cui riusciamo quasi a percepire i suoni, i profumi e i colori.
Ma il dono più prezioso che ci regala la meravigliosa opera di Trevisan è l’amore e il rispetto per la natura che ci circonda e l’importanza di tramandare questi valori alle generazioni future.