Collezione di Modelli di Macchine Agricole

del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali

Dipartimento di Territorio e Sistemi Agro-Forestali - TESAF

 

I modelli sono realizzati in legno, in ferro e, in molti casi, in entrambi i materiali, rispecchiando attentamente la costituzione delle diverse parti delle macchine originali. Le dimensioni variano dai 3-4 cm per i modelli più piccoli a oltre il metro per il modello più grande. Le proporzioni dei modelli e dei vari componenti rispettano un preciso rapporto di scala; tale similitudine geometrica è legata non solo alla evidente necessità di ottenere una rappresentazione iconica il più possibile reale dei prototipi, ma anche alla possibile utilizzazione di tali modelli come elementi da cui ricavare le informazioni sulle dimensioni e sui tipi di materiale per riprodurre i prototipi stessi. Infatti, la disponibilità di modelli di macchine e attrezzature dava modo agli artigiani e ai fabbri di ricostruire esattamente i prototipi da cui i modelli derivavano, consentendo così la diffusione delle macchine e attrezzature anche al di fuori delle zone di origine. E' probabile che la bontà della rappresentazione iconica dei modelli venisse valutata anche mediante la partecipazione a mostre e a concorsi, sia in Italia che in Europa. Non a caso il modello più grande della collezione, lo scoticatore "G. Mondini", reca ancora l'etichetta attestante la vincita della medaglia d'argento a una esposizione di Brescia svoltasi nel secolo scorso.Il gruppo di modelli più numeroso è quello degli aratri, composto da 29 pezzi, nel quale è possibile trovare il meglio della produzione europea e americana: gli aratri inglesi costruiti interamente in ferro, il famoso aratro francese Dombasle, uno dei primi efficienti aratri messi in commercio, l'aratro Schwerz, oppure il mescitore del Brandeburgo, gli aratri italiani Lambruschini, Sambuy e Barelli e altri ancora, caratterizzati da peculiarità tecniche singolari per l'epoca. Molto interessanti dal punto di vista etnologico sono le macchine usate per i lavori aziendali, quali i trinciapaglia, le lavatrici per le patate e le rape, la maciulla di Kuthe per la "dicanapulazione o scavezzatura" della canapa, i mangani, le arnie, le zangole, i torchi, che consentono di ricostruire un quadro quanto mai completo della cultura agricola dei secoli scorsi. Alla collezione appartengono anche 138 modelli di attrezzi a mano; essi sono privi di ogni etichetta di catalogazione, e il lavoro di identificazione si presenta lungo e difficile. E' certo, comunque, che anche in questo caso ci si trova di fronte alla rappresentazione di quanto era disponibile all'epoca nel settore degli attrezzi manuali impiegati nelle diverse operazioni agricole e in quelle di manutenzione di parchi e di giardini.

 

 

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Contatti: Prof. Raffaele Cavalli

Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali
Viale Dell'Universita', 16 - Legnaro (PD)
Tel. +39 049 8272724
Fax: +39 049 8272750
e-mail: raffaele.cavalli@unipd.it

 

Delegato dei Direttori dei Dipartimenti ove presenti Collezioni di Area naturalistica: prof. Francesco Marinello