il telescopio

La montatura

 

Si adottò per 122 cm di Asiago una montatura equatoriale all'inglese. In questa combinazione il riflettore è posto eccentrico rispetto all'asse orario e un contrappeso (contenente i motori per la movimentazione in declinazione) permette l'equilibrio del sistema attorno all'asse orario.L'appoggio Nord dell'asse orario è dotato di movimenti di traslazione ortogonale per consentire la rettifica dell'asse polare. L'appoggio Sud contiene anche i motori per i comandi, i dispositivi elettrici per gli accoppiamenti dei motori, i dispositivi meccanici di riduzione, il comando dei freni e delle trasmissioni e tutto quello occorre per il movimento del telescopio. I due sostegni sono collegati da una travatura di ferro rivestita di cemento. Tale travatura è indipendente dalla fondazione del padiglione e poggia direttamente sulla roccia sottostante, realizzando così le migliori condizioni per la stabilità dello strumento.
L'appoggio dello specchio da 600 Kg al fondo metallico che lo sostiene fu oggetto di particolare studio: esso infatti doveva essere realizzato in modo da non tensionare la superficie del vetro e consentire i movimenti dello specchio per la rettifica strumentale. Furono allora creati 18 piattelli, ognuno dei quali è preso da una sfera; a tre a tre queste sfere appoggiano sopra tripodi terminanti ancora a sfera, i tripodi a coppie poggiano su bilancieri che a loro volta poggiano sopra le sfere delle viti per la rettifica dello specchio nel piano. In questo modo il peso dello specchio è scaricato sopra tre punti, ma il passaggio da questi tre punti allo specchio è fatto in modo da interessare una gran parte della superficie posteriore dello specchio stesso. Lo specchio fu inoltre circondato da una corona di contrappesi per evitare che il carico dovuto al peso dello specchio sulle viti di rettifica laterali (quando il telescopio non è allo zenit) sia causa di tensioni.
Le fusioni e la lavorazione delle parti pesanti del telescopio furono oggetto di molte difficoltà: l'asse orario, per esempio, fu fuso (in ghisa speciale leggermente acciaiosa) più volte prima di ottenere il risultato ottimale. Dopo alcuni tentativi esso dovette essere suddiviso in tre pezzi che furono fusi separatamente e in seguito rigidamente collegati. La tornitura dell'asse orario e dei sostegni Nord e Sud richiese poi l'utilizzo di un speciale tornio che serviva per la lavorazione delle grandi artiglierie presso la Ditta Odero-Terni-Orlando di La Spezia: le Officine Galileo non disponevano infatti di torni della necessaria misura.